Four thousand weeks - Vivi il tuo tempo
Four thousands weeks porta a riflettere in modo importante sul nostro rapporto con il tempo e di come sia inutile cercare di controllarlo come se fosse una risorsa illimitata.
Burkeman spiega molto bene quell’idea, in cui credevo anch’io, che prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui sarei stato “tranquillo”, in cui “avrei potuto avere il tempo di fare tutto ciò che voglio”. Bene, dopo aver letto questo libro ho capito che quel momento non arriverà mai! Quindi prima ci rendiamo conto di questa dura verità, prima riusciremo ad apprezzare veramente ciascun giorno vivendolo con pienezza.
Infatti è solo quando ci rendiamo conto che il tempo che abbiamo a disposizione NON è illimitato che iniziamo a comportarci di conseguenza: ad essere consapevoli, a godere del momento presente, senza essere costantemente con il pensiero verso un futuro troppo idealizzato.
Ho trovato anche interessante il capitolo riguardante i lavori “circolari”, che mi ha ricordato molto gli anni in cui ho lavorato in bar. Per “lavori circolari” l’autore intende quei lavori con un inizio e una fine ben definiti, che mantengono ancora un ritmo naturale e che, proprio per questo, risultano meno stressanti rispetto alla maggior parte dei lavori moderni, con hanno potenzialmente illimitate attività da fare e, di conseguenza, infinito stress da accumulare.
Leggendo questo libro mi sono reso conto anche di un’altra difficoltà del mondo moderno e che ho vissuto io stesso diverse volte: abbiamo TROPPE scelte da poter fare, per cui ci sentiamo in colpa quando non riusciamo a portarle avanti tutte quante, senza capire che in realtà sono proprio le scelte “radicali” e definitive che alla fine portano la vera felicità, come, ad esempio, decidere di comprare casa o di sposarsi.
✍️ Citazioni
Quello che abbiamo bisogno in queste situazioni, ho gradatamente imparato, è una sorta di anti-abilità: non la strategia contro-produttività di cercare di essere più efficiente, quanto piuttosto una volontà di resistere a quest’urgenza - di imparare a rimanere con l’asia di sentirsi sopraffatti, di non essere sopra a tutto, senza automaticamente rispondere cercando di aggiungere altre cose da fare. Approcciando i tuoi giorni in questo modo significa che, invece di cercare di portare a termine più attività possibile, se vi concentrate invece su ciò che ha la più importante conseguenza mentre tolleri il disagio di sapere che, mentre lo fai, le attività diventeranno ancora di più, con e-mail, commissioni e altri to-do, molti dei quelli non riuscirai mai a completare. A volte deciderai comunque di spingere per cercare di fare ancora qualche altra attività, quando le circostante lo richiedono assolutamente. Ma quella non sarà la vostra modalità di default, perché non opererai più sotto l’illusione che un giorno avrai tempo per fare tutto.
Il problema di cercare di controllare il tempo, pare, è che alla fine è il tempo che controlla te.
In un mondo orientato al fare di fretta, la capacità di resistere a questa fretta - di lasciare che le cose prendano il tempo di cui hanno bisogno - è un modo per avere presa nel mondo, per fare il lavoro che conta e per ottenere soddisfazione dal fare stesso, invece di posticipare l’appagamento nel futuro.
📒 Riassunto + Note
10 strumenti per accettare la tua finitudine
1. adotta un approccio a “volume fisso” per la produttività
1. le scelte difficili sono inevitabili ed è meglio concentrarsi su di esse in modo conscio e corretto.
2. Tieni due to-do list, una con le attività “aperte” e una con le attività “chiuse”.
1. La lista aperta è per tutto ciò che hai in corso e che sarà spaventosamente e inevitabilmente lunga. Il tuo compito sarà quello di spostare le attività da questa lista a quella chiusa - che sarà invece una lista con un numero fisso di attività.
3. una strategia complementare è quella di predeterminare degli slot di tempo da dedicare al lavoro
1. se ti metti dei limiti temporali, sarai più consapevole e motivato ad utilizzare il tempo in modo più saggio.
2. Serializza, serializza, serializza
1. concentrati su un unico grande progetto alla volta e portalo a termine prima di iniziarne uno nuovo. E’ naturale cercare di evitare l’ansia ed evitare troppe responsabilità, o voler essere ambizioni cercando di fare tutto in una volta, ma così non farai alcun progresso; prova, invece, ad allenarti a tollerare quell’ansia, posponendo in modo coscienzioso tutto quello che puoi, tranne che per una singola attività. Presto raggiungerai la soddisfazione di aver completato progetti importanti e capirai che aver avuto quell’ansia ne sarà valsa la pena.
3. Decidi in anticipo dove vuoi fallire
1. Il grande beneficio dell’insuccesso strategico - definire in anticipo quelle aree della vita in cui non ci si aspetta di raggiungere un’eccellenza - è che sfrutterai il tuo tempo e le tue energie in modo più proficuo.
4. Concentrati su quello che hai già completato, non solo su quello che rimane da fare
1. Invece di porre la tua attenzione a tutte le cose che non hai fatto o che avresti potuto fare, tieni una lista delle “cose fatte”, che sarà vuota all’inizio della giornata e che gradualmente si andrà a riempire con qualsiasi cosa che farai durante il giorno.
5. Consolida la tua solidarietà
1. Scegli coscienziosamente le tue battaglie di beneficienza e attivismo politico.
6. Accetta la noia e la tecnologia a unico utilizzo
1. Le distrazione digitali sono particolarmente seduttive perché sembrano offrire la possibilità di un mondo in cui le limitazioni umane non esistono: un mondo in cui non c’è bisogno di sentirsi annoiati o vincolati dalle proprie libertà di azione. Una possibile soluzione a questo problema è provare a rendere qualsiasi dispositivo il più noioso possibile - prima rimuovendo i social networks, anche le email se vuoi, e poi cambiando le impostazioni dello schermo da colori a bianco e nero. Inoltre, nel limite del possibile, scegli dispositivi che hanno un unico utilizzo, come il Kindle, con cui è difficile e strano provare a fare qualsiasi altra cosa oltre a leggere.
7. Cerca la novità nel quotidiano
1. Poni più attenzione a ciascun momento della giornata, anche se mondano: ricerca la novità non solo facendo sempre cose nuove ma immergendoti più profondamente nella vita che già hai. In questo la meditazione può aiutare, così come andare su un percorso sconosciuto e vedere dove porta, usare una strada diversa per andare a lavoro, fotografare, fare birdwatching, o disegni della natura; qualsiasi cosa che attiri la vostra attenzione in modo più profondo rispetto al normale.
8. Sii un “ricercatore” nelle relazioni
1. Quando stai vivendo un momento impegnativo o noioso, prova a adottare deliberatamente un’attitudine alla curiosità, in cui il tuo obiettivo non è quello di ottenere un risultato particolare, o di ostentare la tua posizione, ma di osservare la situazione o la persone che hai di fronte con sincero interesse.
9. Coltiva la generosità istantanea
1. ogni volta che hai l’impulso di donare dei soldi, chiamare un amico, inviare una mail per lodare il lavoro di qualcuno - agisci d’impulso invece di aspettare.
10. Fai pratica del far nulla
1. “Niente è più difficile del far nulla”, rimarca l’autore e artista Jenny Odell. Per imparare quindi a “fare niente”, Young insegna la “meditazione del far niente”, in cui le istruzioni sono semplicemente di impostare un timer, per 5 o 10 minuti e di sedersi, e poi provare a non fare niente di niente, incluso pensare o concentrarsi sul respiro.