Il magico potere di guardare negli occhi le persone

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Ritengo che riuscire a guardare le persone dritte negli occhi senza incertezza sia una capacità fortemente sottovalutata: richiede umanità, presenza, attenzione. Uno sguardo è un gesto istintivo, spesso incontrollabile: lo so bene perché, quando sono a disagio, mi accorgo solo dopo qualche secondo che sto evitando di guardare la persona che ho di fronte.

Provate a pensare all’ultima volta che avete incrociato lo sguardo con qualcun altro/a: riuscite a ricordarne i dettagli? L’intensità dello sguardo? Quello che vi stava dicendo? Il colore dei suoi occhi? Se era sincero/a o se vi stava mentendo?

Se la vostra risposta (a tutte queste domande) è si, ben per voi: vuol dire che non avete problemi osservare le altre persone e, probabilmente, avete una buona autostima.

Se invece avete fatto fatica a rispondere, sappiate che capisco bene tutte le difficoltà che provate: fino a qualche anno fa, anche io non ci riuscivo. Timidezza, incertezza di sé, poca autostima; queste sono solo alcune delle motivazioni di fondo.

Fatto sta che, per un motivo o per l’altro, riuscire a sostenere lo sguardo con la persona che avevo di fronte mi è sempre risultato difficile, in particolare nelle discussioni più accese o quando mi sentivo imbarazzato.

Puntavo gli occhi verso terra, o a lato. Molto più spesso, semplicemente, mi nascondevo dietro lo schermo di un cellullare.

E la cosa brutta è che se nessuno te lo dice in modo diretto spesso neppure te ne accorgi. Mica hai uno specchio di fronte a te quando parli con qualcuno! Quando devi lo sguardo, purtroppo lo fai istintivamente, come grattarti la fronte o mangiarti le unghie.

Fortunatamente, nel mio caso, ho trovato una persona che me l’ha fatto notare abbastanza presto (avevo circa 19 anni) e in modo molto esplicito.

Era il periodo in cui lavoravo in bar. Il tutto è cominciato con una banale discussione con una collega, poi degenerata. Siamo praticamente arrivati letteralmente ad urlarci contro, dietro il bancone, e di fronte a colleghi e clienti. Saggiamente, l’altra nostra collega, che era presente quella sera, ci ha fatti uscire nel retro del locale per continuare la nostra discussione senza che tutti ci vedessero e ascoltassero.

Di quella litigata non ricordo molto in realtà, però riesco a rievocare con estrema precisione quando mi ha detto questa frase, con tono di sfida:

“E almeno guardami negli occhi quando mi parli!”

BOOM

Eccola, la prima volta in assoluto cui mi sono reso conto con piena consapevolezza che non guardavo negli occhi le persone quando mi parlavano. Aveva ragione. Da più di 5 minuti stavamo discutendo, e nemmeno per un secondo mi ero degnato di guardala in faccia.

Da quella volta qualcosa è cambiato, ho capito che non guardare le persone negli occhi era, anche, una mancanza di rispetto.

Ho iniziato ad allenarmi e a sforzarmi di tenere fisso lo sguardo, un po’ alla volta. Prima con le persone vicine a me: la mia ragazza, i miei amici, i miei parenti. Poi con colleghi, clienti e tutte quelle persone che vedevo frequentemente. Infine con gli estranei.

Sì, ve lo confermo, è davvero possibile allenarsi a guardare le persone negli occhi. E vi dirò di più: secondo me andrebbe quasi insegnato a scuola, con esercizi specifici (così da evitare che qualcuno possa arrivare a quasi vent’anni compiuti per rendersene conto).

Ma è davvero così importante riuscire a sostenere lo sguardo di un’altra persona?

Voglio rispondervi con due video.

Il primo, un esperimento fatto su un canale youtube, in cui delle coppie si guardano negli occhi ininterrotamente per 4 minuti (spoiler: l’esperienza è parecchio intensa).

Il secondo, invece, è di un’artista Russa, Marina Abramovic, che mostra una sua performance svolta presso il MOMA di New York: è rimasta per tre mesi impassibilmente seduta mentre, a turno, i visitatori del museo si accomodavano su una sedia di fronte a lei, e lei semplicemente li guardava fissi negli occhi (spoiler: ad un certo punto, sulla quella sedia, si siede il suo ex fidanzato).

Ciò che mi ha colpito di questi due video è che non sono solo dei video su delle persone che si guardano.

Mostrano in modo evidente quanto guardare un’altra persona significhi anche LASCIARSI GUARDARE a nostra volta, aprirsi. Mostrano come lo sguardo sia un’opportunità unica di creare una connessione vera e reale.

Perché il vero problema di evitare lo sguardo, l’ho scoperto solo dopo. Involontariamente crei un muro invisibile; una barriera tra te e gli altri, un automatismo sociale che non fa altro che indebolire te stesso.

E se rimani chiuso in te stesso, e non ti lasci osservare, gli altri faranno fatica a capire chi sei. Nel migliore dei casi apparirai insicuro e non interessato, nei peggiori dei casi un bugiardo.

Perché se guardi una persona negli occhi veramente, capisci quasi subito se è sincero o se ti sta mentendo.

Capisci se ti sta ascoltando o se è distratto.

Capisci se è tranquillo o è nervoso; se è felice o triste.

E in rare occasioni, se sei capace di guardare davvero, puoi anche intravedere la sua vita, le difficoltà e le gioie che ha passato. Sono lì, nei loro sguardi. Basta saper osservare, non serve altro.

Per cui provateci anche voi.

La prossima volta che andrete a trovare un vostro parente o farete una commissione in banca, da un cliente o al supermercato, oppure semplicemente quando vi fermerete a bere un caffè con un vostro collega, lasciate da parte per un attimo i vostri pensieri, le vostre ansie.

Fate due parole, siate veramente presenti, ascoltate e apritevi.

Provate a guardare la persona che avrete davanti VERAMENTE negli occhi: l’effetto vi stupirà.

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