Minimalism - come ho conosciuto il minimalismo

Titolo originale del documentario: Minimalism: A Documentary About the Important Things

Titolo originale del documentario: Minimalism: A Documentary About the Important Things

Ho conosciuto il minimalismo per caso, leggendo il libro "Il magico potere del riordino" di Marie Kondo, parecchi mesi prima che diventasse un vero e proprio bestseller internazionale. Quando l'ho letto, infatti, non sapevo neppure cosa significasse la parola "minimalismo". Semplicemente, ero una persona estremamente disordinata, e quel libro mi era sembrato interessante per aiutare a mettere un po' di ordine (fisico, principalmente) nella mia vita (ed ha funzionato!).

Il vero concetto di "minimalismo" l'ho scoperto circa 3 anni fa, anche qui abbastanza casualmente: con un video YouTube, "A Day in the Life of a Minimalist". Questo video spiegava in modo ironico le basi del concetto minimalista e di cosa questo significhi nella vita di tutti i giorni.

Ed è partendo proprio dal canale YouTube di Matt D'Avella che ho trovato il suo documentario indipendente "Minimalism: A Documentary About the Important Things" (disponibile su Netflix https://www.netflix.com/it/title/80114460).

L'incipit del documentario è di seguire il tour americano di Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus, due scrittori e blogger che hanno creato e dato rilevanza alla filosofia di vita minimalista. Con un sapiente uso di flashback, Matt D'Avella ci racconta le loro vite e il percorso che li ha spinti a diventare "The Minimalists" ( qui il loro blog https://www.theminimalists.com/).

In questo docufilm, il minimalismo è rappresentato come una possibile alternativa alla cultura consumistica americana, uno stilo di vita che non riesce mai a rendere veramente felici le persone e che ha come unico fine quello di inghiottire le persone in un vortice di shopping senza freno.

La realtà è che non abbiamo veramente bisogno di tutti gli oggetti che compriamo e di cui ci circondiamo, anzi, è vero esattamente l'opposto: per vivere di più, dobbiamo possedere di meno.

Riporto qui una citazione di Joshua, uno dei due protagonisti principali:

Immagina una vita con meno: meno cose, meno disordine, meno stress, debiti e insoddisfazione; una vita con meno distrazioni. Ora, immagina una vita con più: più tempo, più relazioni, più crescita, partecipazione e appagamento.

Per fare ciò, dobbiamo vivere in modo più consapevole, dando valore a ciò che veramente conta e togliendo tutte le distrazioni che ci circondao (leggete qui Come ho eliminato le distrazioni digitali).

Ma le storie di questo documentario che mi ha fatto veramente riflettere sono quelle delle tante persone intervistate che facevano una vita considerata "normale", con lavori ben retribuiti e considerati "appaganti". Avevano tutto: casa, macchine, vacanze, soldi, famiglia. Eppure la maggior parte di loro, ad un certo punto, ha cominciato a sentirsi inadeguata per quel mondo. Hanno preso consapevolezza sempre maggiore che c'era qualcosa di essenzialmente sbagliato in quella vita, fatta solo di lavoro, corsa alla carriera, ricerca della casa sempre più grande e della macchina sempre all'ultimo modello. Hanno capito che quella direzione non li avrebbe mai portati alla vera felicità e hanno deciso di fermarsi, di rallentare. Hanno deciso di diventare minimalisti.

C'è chi è andato a vivere in una minicasa. C'è chi ha deciso di girare il mondo con solo una valigia e chi ha mollato tutto per gestire un bar e servire tè caldo. Non esiste un unico modo di vivere il minimalismo, ma ciò che accomuna tutti i protagonisti del video è la volontà di liberarsi di tutto ciò che è "in più", di quelle forzature che spesso ci portiamo dietro. Fisiche e, soprattutto, mentali.

Guardando questo documentario mi sono chiesto: è giusta la strada che sto intraprendendo? Il lavoro che sto facendo è in linea con i miei principi? Gli oggetti che possiedo mi stanno dando valore o sono in realtà un peso? Sto vivendo la mia vita con consapevolezza o mi sto semplicemente lasciando trascinare dagli eventi?

Non sono domande facili da porsi, ma è meglio farsele già adesso che trovarsi anziani e rendersi conto di tutto quello che si è perso negli anni.

La vita, ricordiamocelo, è una e irripetibile: viverla in modo consapevole è una scelta necessaria che ciascuno di noi dovrebbe fare.

Immagina una vita con meno. Una vita appassionata e svincolata dalle trappole che il mondo ti mette davanti. Bene, ciò che stai immaginando è una vita intenzionale: non è una vita perfetta. E non è nemmeno una vita facile. Ma è una vita semplice.

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