Why We Sleep - Capire e rivalutare l’importanza del nostro sonno

Perché dormiamo - Matthew Walker

Perché dormiamo - Matthew Walker

Lo ammetto: sono un dormiglione.

Se dormo meno di 7-8 ore a notte per 2-3 giorni di fila comincio ad assomigliare ad uno zombie e la mia produttività comincia a calare vistosamente.

Ho sempre pensato che dormire così tanto fosse una cosa negativa: la vita è una sola, che senso ha perdere tutto questo tempo a letto?

Ne ero convinto finché ho letto il libro "Why we sleep" di Matthew Walker, uno di quei rari libri di divulgazione scientifica capaci di stupirti ad ogni capitolo.

In quelle pagine ho scoperto come il nostro cervello lavori in modo straordinario in quelle ore notturne in cui non siamo coscienti: e di quanto questo lavoro in "background", senza che ce ne rendiamo minimamente conto, abbia un'importanza fondamentale sulla nostra salute fisica, psicologica ed emotiva.

Rispetto a qualche decennio fa le statistiche riportano che la media di sonno si è ridotta di circa 1-2 ore, con effetti devastanti sulle vite di tutti noi, soprattutto in quelle fasce d'età più delicate come l'adolescenza.

Quindi non sottovalutate una buona notte di sonno: potrebbe essere molto più importante di quello che la società vi faccia credere (e alla domanda fatidica: quante ore bisogna dormire ogni notte? La risposta dell'autore è secca: almeno 8 ore).

Tra la disperazione e la speranza, il migliore ponte è una buona dormita.


📒 Riassunto + Note

Parte 1. Questa cosa chiamata sonno

Che cos'è il sonno? Com'è strutturato? Come dormono gli altri esseri viventi del pianeta Terra?

Rimarrete stupiti di come funziona il nostro cervello, dei vari cicli che compongono una notte di sonno corretta e, soprattutto, vi renderete conto di quante volte non ascoltiamo i segnali del nostro corpo.

Tra fasi REM, melatonina e cicli circadiani, imparerete le basi del sonno e scoprirete gli effetti negativi del dormire in modo discontinuo o per poche ore (non avrei voluto essere tra quelli che hanno dovuto subire gli esperimenti degli studiosi!).

In questa prima parte del libro scoprirete anche alcune curiosità sul sonno del mondo animale, come i delfini che possono dormire con un solo emisfero alla volta oppure gli uccelli migratori che possono fare dei micro-sonni di qualche secondo per "ricaricare le batterie" durante le tratte migratorie molto lunghe (se ve lo state chiedendo, no, con gli esseri umani non funziona).

L'ultima parte del capitolo tratta invece dello sviluppo del sonno nel mondo degli esseri umani, dall'infanzia fino alla tarda età, sfatando diversi miti e luoghi comuni. Per dirne una, gli anziani non è che dormano meno perché non ne hanno bisogno ma semplicemente perché il loro sistema di gestione del sonno si deteriora col passare degli anni (sì, qui viene finalmente spiegato anche perché gli anziani si addormentano improvvisamente sul divano).

Parte 2. Perché dormire

Chiunque prima o poi nella vita proverà la sensazione della mancanza di sonno: stanchezza, difficoltà a concentrarsi, mal di testa; ciascuno scelga i propri sintomi preferiti.

Ciò di cui però non credo siamo pienamente consapevoli è quanto lavoro faccia il nostro cervello mentre dormiamo e di quanto questa sia importante.

Memorizzazione delle informazioni, stabilizzazione emotiva, miglioramento delle performance sportive: non ci sono scuse, dormire fa bene alla salute!

E' il dormire poco che spaventa: vuoti di memoria, potenziali micro-sonni alla guida, instabilità emotiva, aumento delle problematiche cardiache e diminuzione del sistema immunitario.

Non male direi! Poco sonno, se portato agli estremi, può anche uccidere (per fortuna il Guinness World Record ha rimosso ufficialmente questa categoria, ad oggi il record è di 11 giorni e 25 minuti senza dormire).

Trascura il sonno, ed è come se stessi decidendo di fare una manipolazione genetica su te stesso ogni notte, manomettendo l'alfabeto nucleico che stabilisce la tua salute quotidiana. Se permetti lo stesso ai tuoi figli e agli adolescenti, sappi che stai imponendo lo stesso esperimento genetico anche su di loro.

Collegandomi a quest'ultima frase, nel capitolo l'autore sottolinea soprattutto l'importanza di agevolare il sonno degli adolescenti, che sono nella fase più delicata dello sviluppo.

Sarà anche per questo che i ragazzi di oggi sono più rintronati rispetto a una volta? Pensate che in una scuola americana, solamente spostando l'orario di inizio avanti di un'ora, i voti medi sono aumentati sensibilmente! (e gli incidenti in macchina di mattina sono diminuiti!)

Parte 3. Come e perché sogniamo

In questo capitolo l'autore spiega come i sogni servano a rielaborare gli eventi vissuti durante il giorno e, nei casi più estremi, anche i traumi.

Ho trovato molto interessanti i risultati di alcuni esperimenti fatti sull'elaborazione e accettazione degli eventi negativi: quando si sogna costantemente un determinato evento (problemi a lavoro, ex-fidanzato, ecc), è da considerarsi come una cosa positiva e non negativa! Sognare uno specifico evento negativo, infatti, significa che il nostro cervello, e di conseguenza la nostra parte emotiva, sta effettivamente elaborando il trauma.

Altri esperimenti hanno dimostrato invece come il sogno stimoli la creatività e il problem solving. Nel libro vengono raccontate numerose testimonianze di persone che hanno trovato l'ispirazione mentre dormivano (tra cui Mendeleev, l'inventore della tavola periodica) o di altre che, ad esempio, non riuscivano a risolvere un problema o a suonare correttamente uno spartito e, dopo qualche notte di semplice riposo, la soluzione è venuta da sé e apparentemente senza alcuno sforzo. Per esperienza personale, vi assicuro che è così anche con le lingue straniere.

Quindi, la prossima volta che starete affrontando un problema complesso e vi verrà detto "meglio che ci dormi sopra e ricominci domani" forse non avranno tutti i torti!

L'ultima parte del capitolo racconta infine di certe persone che riescono ad essere coscienti durante la fase REM e a controllare i loro sogni: e no, non si parla di spiritualità o di sensazioni, ma di esperimenti svolti con risonanze magnetiche sul cervello. Tramite una specifica sequenza di azioni da seguire e relative accensioni di aree specifiche del cervello, gli studiosi hanno potuto confermare che alcuni individui riescono a diventare coscienti durante il sogno. Sono sincero: non pensavo fosse possibile una cosa del genere! In particolare, non avrei avuto idea da dove partire per verificare una cosa simile.

Chi ha realizzato questi esperimenti ancora non ha una risposta chiara sul perché solo certi individui riescano a controllare il sonno ma quel che è certo è che l'idea di poter controllare i propri sogni affascina tutti!

Parte 4. Dai sonniferi alla trasformazione della società

In quest'ultimo capitolo vengono descritti i principali disturbi del sonno: insonnia, narcolessia, sonnambulismo e l'insonnia familiare fatale (malattia terribile di cui non avevo mai sentito parlare).

Anche qui l'autore sfata tanti luoghi comuni e fa capire invece cosa significhi vivere realmente con una di queste patologie, spiegando nel dettaglio cosa accade all'interno del nostro cervello.

La sezione dedicata all'insonnia l'ho trovata molto utile, in particolare per coloro che ancora non sono sicuri se la propria condizione si possa definire insonnia vera e propria o se si tratti semplicemente di qualche brutta nottata.

Meno gravi ma comunque deleteri per il nostro dormire sono anche tutti i nuovi disturbatori del sonno del XXI secolo: apparecchi con schermo a LED, l'abuso di alcool, camere da letto con riscaldamento troppo alto. Tutto contribuisce a peggiorare la salute del nostro sonno, con tutte le conseguenze che ne derivano, ben spiegate nei capitoli precedenti.

L'autore pone molta attenzione anche alle pillole per dormire che, soprattutto negli ultimi anni, hanno avuto una crescita esponenziale nei consumi: un abuso o utilizzo scorretto di questi farmaci potrebbe portare infatti ad ottenere esattamente l'effetto opposto di quello di cui si avrebbe bisogno. La maggior parte di queste pillole, infatti, agisce come un vero e proprio sedativo, non facendo fare al nostro cervello tutte le corrette fasi di sonno profondo e REM.

Risultato? Prendiamo le pillole per dormire e ci svegliamo più stanchi di prima.

Questa mancanza di sonno non è solo grave a livello personale, ma porta gravi conseguenze anche in ambito lavorativo, medico e scolastico. In certe nazioni hanno capito che alterare il sonno delle persone non fa bene alla loro salute e performance, e per questo danno un sussidio a quei lavoratori statali che fanno lavori con turnazione giorno-notte.

Il libro termina con un messaggio positivo: siamo ancora in tempo a invertire la rotta, rendendo la società più consapevole di quanto sia importante dormire abbastanza ogni notte e dei rischi che si corrono nell'accorciare sempre di più questo prezioso tempo di riposo.

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