The Righteous Mind - Come decidiamo cos’è giusto e cos’è sbagliato (e perché è così importante)

The Righteous Mind - Jonathan Haidt

The Righteous Mind (La Mente Giusta) è uno di quei libri che aiuta ad interpretare e comprendere con maggiore accuratezza la società che ci circonda e che si concentra, in particolare, sulle controversie politiche e religiose.

Le domande a cui il libro cerca di rispondere riguardano il tema della moralità: perché le persone hanno delle convinzioni così diverse anche all'interno della stessa cultura? Perché la visione dell'altro ci sembrano così illogiche e fuori luogo?

Il libro (disponibile al momento solo in lingua inglese) riporta diversi studi ed esperimenti che spiegano in modo interessante come la nostra mente elabora la moralità. La lettura del saggio è scorrevole e facilmente comprensibile, anche senza delle specifiche conoscenze di psicologia.

Uno dei concetti cardine di tutto il libro è che abbiamo una parte istintiva (l'elefante) che viene controllata dalla ragione (il pilota): queste due parti, tuttavia, spesso sono in conflitto tra loro e seguono input diversi, ed è questo uno dei motivi che complica le cose.

L'autore spiega come spesso l'istinto vince sulla ragione, perché sentiamo che certe cose sono giuste o sbagliate ma, se qualcuno ci chiede di spiegare il perché, non sempre è così facile.

Ho capito, leggendo questo libro, che la moralità non è un fattore definito e fisso ma un "qualcosa" in continuo cambiamento che può essere manipolato ed interpretato a seconda dei periodi storici o dai cambiamenti della società. Ciò mi ha fatto riflettere su molti dei miei preconcetti, sul perché considero certe cose "giuste" e altre invece "sbagliate".

Consiglio questo libro a tutti gli appassionati di politica, ma in particolar modo a chi si sente "di sinistra": questo saggio vi aiuterà a capire quali sono i limiti del pensiero di sinistra e perché la destra abbia guadagnato sempre più consenso negli ultimi anni.

Il libro vi lascerà comunque con un messaggio positivo: l'obiettivo non è quello di alimentare lo scontro o le differenze bensì quello di rendere tutti più aperti e comprensivi nei confronti di chi non la pensa come noi.

📒 Riassunto + Note

Parte 1. Prima c'è l'intuizione, poi il ragionamento strategico

Metafora principale: La mente è divisa, come un pilota sopra a un elefante, e il compito del pilota è di servire l'elefante.

  1. Da dove viene la moralità?

  • la sfera della moralità varia in base alla cultura: è particolarmente ristretta nelle culture occidentali, istruite e individualistiche, mentre le culture sociocentriche la ampliano per includere e disciplinare più aspetti della vita.

  • Le persone a volte sono istintive - in particolar modo riguardo al disgusto e al disprezzo - e ciò può influenzare il loro ragionamento. La giustificazione morale è spesso una fabbricazione che arriva dopo.

  • La moralità non è qualcosa che può essere interamente elaborata in autonomia dai bambini basandosi solo sulla loro percezione. L'apprendimento culturare, o guidato, deve avere un ruolo più importante di quello che le teorie razionaliste gli hanno dato.

    2. Il cane intuitivo e la sua coda razionale

Le persone ragionano e hanno delle intuizioni morali (incluse le emozioni morali), ma qual è la relazione tra tutti questi processi?

  • la mente è divisa in più parti, come se ci fosse un pilota (processi controllati) sopra un elefante (processi automatici). Il pilota si è evoluto per servire l'elefante.

  • Si può osservare in che modo il pilota serve l'elefante quando le persone sono moralmente confuse: percepiscono istintivamente cos'è giusto e cos'è sbagliato, però fanno fatica a costruire delle giusticazioni a quei sentimenti. Anche quando il servitore (ragionamento) torna indietro a mani vuote, il maestro (l'intuizione) non cambia il suo giudizio.

  • Il modello dell'intuizione sociale parte dal modello di Hume e lo fa diventare più sociale. Il ragionamento morale fa parte della nostra lotta continua per trovare amici e influenzare le persone. Ecco perché "prima c'è l'intuzione, poi il ragionamento strategico". Si fraintendirebbe il ragionamento morale se lo si guardasse come a qualcosa che le persone fanno per capire la verità.

  • Quindi, se vuoi cambiare l'opinione di qualcuno riguardo ad un tema morale o politico, parla prima all'elefante. Se chiedi alle persone di credere a qualcosa che va contro le loro intuizioni, si sforzeranno di cercare una ragione per dubitare della vostra argomentazione o conclusione e, quasi sempre, riusciranno a trovarla.

    3. La regola dell'elefante

Il primo principio della psicologia morale è che "prima c'è l'intuzione, poi il ragionamento strategico":

  • il cervello esamina istantaneamente e costantemente (come dicono Wundt e Zajonc)

  • I giudizi sociali e politici dipendono pesantemente su veloci guizzi intuitivi (come Todorov e il lavoro con IAT hanno dimostrato)

  • le nostre percezioni corporee a volte influenzano il nostro giudizio morale. Cattivi odori e gusti rendono le persone più moraliste, così come qualsiasi cosa che porti le persone a pensare alla purezza e all'igiene

  • gli psicopatici ragionano ma non provano sentimenti (e hanno una severa deficienza morale)

  • i bambini provano sentimenti ma non ragionano (e hanno l'incipit della moralità)

le reazioni affettive nel cervello avvengono nel posto giusto al momento giusto (come dimostrato da Damasio, Geene, e da diversi studi più recenti)

4. Vota per me (ecco perché)

Il pensiero morale è più simile a un politico in cerca di voti che a uno scienziato in cerca della verità:

  • siamo ossessivamente preoccupati di quello che gli altri pensano di noi, nonostante la maggior parte della preoccupazione sia inconscia e invisibile a noi stessi

  • il ragionamento cosciente è come un ufficio stampa che automaticamente giustifica qualsiasi posizione presa dal presidente (noi)

  • con l'aiuto del nostro ufficio stampa siamo capaci di mentire e imbrogliare frequentemente, per poi coprire tutto in modo così efficace da convincere perfino noi stessi

  • il ragionamento può portare praticamente a qualsiasi conclusione uno voglia, perché ci si chiede "Posso crederci?" quando si vole credere a qualcosa, e "Devo crederci?" quando invece non ci si vuole credere. La risposta è quasi sempre sì alla prima domanda e no alla seconda

  • nei temi morali e politici, invece di essere egoisti tendiamo spesso a fare gruppo. Utilizziamo le nostre abilità di ragionamento per supportare il nostro gruppo e per dimostrare la nostra dedizione

Parte II. Nella moralità c'è più del dolore e dell'uguaglianza

Metafora principale: la mente giusta è come una lingua con sei recettori del gusto

5. Dietro la moralità WEIRD

Le persone che sono cresciute in società occidentali (western), educate, industrializzate, ricche e democratiche (WEIRD), sono statisticamente delle eccezioni.

  • più sei WEIRD e più percepisci il mondo come oggetti separati, piuttosto che fatto di legami

  • il pluralismo morale è vero descrittivamente. Come semplice questione di un fatto antropologico, il dominio morale varia attraverso le culture

  • il dominio morale è inusualmente ristretto nelle culture WEIRD, dove è largamente limitato dall'etica dell'autonomia (es. preoccupazioni morali riguardo a ferire le persone, a opprimere o ingannare altri individui). Il dominio è più ampio - includendo l'etica della comunità e della divinità - nella maggior parte delle altre società, e dentro gli schemi religiosi e conservativi delle società WEIRD

  • gli schemi morali legano le persone insieme e le rendono cieche rispetto alla coesione, o anche esistenza, di altri schemi. Ciò rende molto difficile considerare la possibilità che possa esserci più di una forma di verità morale, o più di una struttura valida per giudicare le persone e per gestire una società

6. Le papille gustative della mente giusta

Il secondo principio della psicologia morale è: Nella moralità c'è più del dolore e dell'uguaglianza

  • la moralità è simile al gusto - un'analogia fatta molto tempo fa da Hume e Mencius

  • la deontologia e l'utilitarianismo sono moralità a "singolo-recettore" che sono più propense ad apparire più fortemente nelle persone che hanno alti livelli di schematizzazione e bassi livelli di empatia

  • per una psigologia morale moderna, l'approccio pluralista, sentimentalista e naturalista di Hume riguardo all'etica è più promettente dell'utilitarismo e della deontologia

  • la modularità può aiutarci a riflettere sui recettori innati, di come questi producono una varietà di percettori iniziali che poi si sviluppano in modalità variabili in base alla cultura

  • cinque buoni candidati ad essere le papille gustative della mente giusta sono: la cura, la giustizia, la lealtà, l'autorità e la sacralità

In psicologia, le teorie sono facili: chiunque può inventarne una.

Il progresso avviene quanto le teorie sono testate, supportate e corrette da prove empiriche, specialmente quando una teoria si dimostra utile, per esempio, se aiuta le persone a capire perché la metà delle persone del loro paese vive in un diverso universo morale.

7. Le fondamenta morali della politica

  • il fondamento curare-ferire si è evoluto in risposta alla sfida adattiva del prendersi cura dei bambini vulnerabili. Ci rende sensibili ai segni di sofferenza e bisogno; ci fa disprezzare la crudeltà e ci fa prendere cura di chi sta soffrendo

  • il fondamento giustizia-disonestà si è evoluto in risposta alla sfida adattiva del raccogliere le ricompense della cooperazione senza essere sfruttati. Ci rende sensibili ai segnali che un'altra persona potrebbe essere un buon (o cattivo) partner, per una possibile collaborazione o per un altruismo reciproco. Ci porta a respingere o punire i disonesti

  • il fondamento fedeltà-tradimento si è evoluto in risposta alla sfida adattiva di formare e mantere le coalizioni. Ci rende sensibili nel segnalare che un'altra persone è (o non è) parte della squadra. Ci porta a fidarci e a premiare tali persone, e ci invoglia a ferire, ostracizzare, o additirittura uccidere quelli che tradiscono noi o il nostro gruppo

  • il fondamento autorità-sovversione si è evoluto in risposta alla sfida adattiva di creare relazioni che possano portare beneficio all'interno delle gerarchie sociali. Ci rende sensibili ai titoli e ai segni di status, e nel segnalare quando le altre persone si comportano (o non si comportano) correttamente in base alla loro posizione

  • il fondamento sacralità-degradazione si è evoluto in risposta alla sfida adattiva del dilemma dell'onnivoro, e poi nella più ampia sfida del vivere in un mondo fatto di patogeni e parassiti. Ciò include il sistema immuno-comportamentale, che ci rende diffidenti rispetto a una diversa gamma di oggetti e minacce simboliche. Permette alle persone di investire le loro energie in oggetti con valori irrazionali ed estremi - sia positivi che negativi - che sono importanti per legare le persone insieme

8. Il vantaggio dei conservatori

La psicologia morale può aiutare a spiegare perché il partito democratico americano ha avuto così tanta difficoltà a connettersi con i suoi votanti dal 1980:

  • è stato aggiunto il fondamento Libertà-Oppressione, che porta le persone a notare e a non sopportare qualsiasi segno di tentata dominazione. Fa scattare una necessità di unirsi per resistere o abbattere bulli e tiranni. Questo fondamento supporta l'egalitarismo e antiautoritarismo della sinistra, così come le rabbie antigovernative del non-minacciarmi e del dammi-la-libertà

  • è stato modificato il fondamento della giustizia per portarlo più vicino al concetto di proporzionalità. Il fondamento della giustizia inizia con la psicologia dell'altruismo reciproco, ma i suoi compiti si sono estinti una volta che gli esseri umani hanno creato il pettegolezzo e le comunità moralmente punitive. Molte persone sentono intuintivamente una preoccupazione riguardo alla legge del karma - vogliono vedere i disonesti puniti e i bravi cittadini premiati in proporzione ai loro sforzi

Parte III La moralità unisce e acceca

Metafora principale: siamo 90% scimmie e 10% api

9. Perché stiamo in gruppo così tanto?

La maggior parte della natura umana si è formata da una selezione naturale che opera a livello individualistico; la maggior parte, ma non tutta. Noi esseri umani abbiamo una duplice natura - siamo dei primati egoisti che allo stesso tempo vorrebbero far parte di un qualcosa di più grande e nobile di noi stessi. Siamo 90% scimmie e 10% api. E' come se ci fosse un interruttore nelle nostre teste che attiva il nostro potenziale "alvearistico" quando ci sono le condizioni adatte.

10. L'interrutore dell'alveare

Gli esseri umani sono creature ad alveare condizionale: abbiamo l'abilità (sotto speciali circostanze) di trascendere gli interessi personali e di perderci (temporaneamente ed estaticamente) in qualcosa di più grande di noi stessi. Questa abilità viene definitiva "modalità alveare": viviamo la maggior parte della nostra vita nel mondo ordinario (profano), ma otteniamo le nostre più grandi gioie in quei rari momenti di transizione nel mondo sacro, in cui diventiamo semplicemente "parte di un tutto".

11. La religione è uno sport di squadra

Le pratiche religiose hanno legato i nostri antenati in gruppi per decine di migliaia di anni. Questo legame solitamente implica un accecamento - una volta che una persona, libro, o principio è dichiarato sacro - a quel punto i devoti non possono più porsi delle domande su di esso o ragionarci chiaramente sopra.

Noi esseri umani abbiamo l'abilità straordinaria di interessarci a delle cose oltre a noi stessi, di girarci intorno a quelle cose insieme ad altre persone, e in questo processo accecarci e diventare un gruppo unico che segue progetti più grandi d noi. Ecco, questo è ciò che è la religione.

12. Non possiamo essere tutti in disaccordo in modo più costruttivo?

Ci sono persone i cui geni hanno dato al loro un cervello la capacità di provare un piacere speciale dalla novità, varietà e diversità, mentre simultaneamente sono meno sensibili ai segni di minaccia. Queste persone sono predisposte (ma non predestinate) a diventare liberali. Tendono a sviluppare certe "narrative di vita" che li fanno sentire in sintonia - inconsciamente e intuitivamente - con la grande narrativa raccontata dai movimenti politici di sinistra. Le persone i cui geni hanno dato ai loro cervelli i parametri opposti sono predisposti, per gli stessi motivi, ad essere in sintonia con le grandi narrazioni della destra.

Una volta che le persone si uniscono ad un gruppo politico, rimangono intrappolati in quello schema morale: vedono conferma della loro grande narrativa ovunque, ed è difficile - forse impossibile - convincerli che sbagliano se provi a discutere con loro all'esterno del loro schema. I liberali potrebbero avere ancora più difficoltà nel comprendere i conservatori che il contrario, perché i liberali hanno spesso più difficoltà a capire i legami tra i fondamenti di lealtà, autorità, sacralità e moralità. In particolare, i liberali hanno spesso difficoltà nel riconoscere il valore del capitale morale, la risorsa che sostiene una comunità morale.

La moralità unisce e acceca. Ci acceca in gruppi ideologici che combattono uno contro l'altro come se il destino del mondo dipendesse dal fatto che la nostra parte debba vincere ogni battaglia. Ci unisce nel senso che ciascun gruppo è composto da brave persone che hanno qualcosa di importante da dire.

Conclusione

Questo libro spiega perché le persone sono divise dalla politica e dalla religione.

La risposta non è perché certe persone sono buone ed altre cattive: la spiegazione è che le nostre menti sono progettate per la "sola" giustizia del nostro gruppo.

Siamo delle creature profondamente intuitive: l'instito guida il nostro ragionamento strategico e ciò rende difficle - ma non ipossibile - connetterci con quelli che vivono in uno schema diverso dal nostro, e che si basano spesso su differenti fondamenti morali.

Quindi, la prossima volta che ti troverai seduto affianco a qualcuno con un altro schema morale, fai un tentativo: non tirare fuori la moralità fino a che non avrai trovato qualche punto in comune o avrai, in qualche modo, stabilito un minimo di fiducia; quando arriverai a parlare di problemi morali, prova a cominciare con alcuni complimenti, o con una sincera espressione di interesse.

Dopotutto, siamo tutti semplicemente bloccati qui per un po', proviamo a far funzionare le cose in modo migliore.

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